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Satana contro Gesù – IV

Per il momento, Satana, appena rassicurato per un momento, divenne di nuovo perplesso. La sostituzione di Gesù, compiuta nel segreto della sua volontà, gli è sfuggita.

Mons. Agostino Lemànn

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Per il momento, Satana, appena rassicurato per un momento, divenne di nuovo perplesso. La sostituzione di Gesù, compiuta nel segreto della sua volontà, gli è sfuggita.

Per il momento, Satana, appena rassicurato per un momento, divenne di nuovo perplesso. La sostituzione di Gesù, compiuta nel segreto della sua volontà, gli è sfuggita. Ma vide il cielo aperto, la colomba che scendeva da esso, e udì la voce che diceva: “Questo è il mio Figlio prediletto! “Ma presto si riprende, dicendo tra sé: “Ma quale Figlio? È il Figlio naturale, consustanziale al Padre? O è solo un figlio adottivo, uno di quei mortali privilegiati come ne ho visti tanti nella storia del popolo di Dio? I principi d’Israele non sono forse chiamati nella Bibbia figli di Dio? Davide era un figlio di Dio; Ezechia e Giosia erano figli di Dio. Può essere che Gesù sia il figlio di Dio? Sembra di sì. Perché il vero Figlio di Dio, il suo Figlio naturale, consustanziale, non si sarebbe messo da peccatore, come Gesù ha appena fatto, ai piedi del Battista. Tra il peccato e Dio, lo so per certo, c’è un abisso. Quest’uomo che ha appena ricevuto il battesimo dei peccatori non è il Figlio di Dio! “Così Satana ragionava per rassicurarsi. Ma un momento dopo si disse: “Ma il cielo si è aperto sulla sua testa”. La voce che sentii disse: ‘Questo è il mio Figlio, non un figlio adottivo, ma il mio Figlio prediletto’. La voce aggiunse anche: “In cui mi sono compiaciuto”. Ma in chi si possono concentrare pienamente i piaceri di Dio, se non nel suo Figlio naturale e consustanziale. Egli è dunque il Figlio di Dio. Strappato in questo modo in senso opposto, perché ignora il mistero compiuto dell’Incarnazione, cioè del Verbo di Dio che sussiste in due nature, una delle quali, la natura umana, porta attualmente il peso dei nostri peccati, Satana non può più sopportarlo. La sua intelligenza è sconvolta, soprattutto perché in quest’ora sta avvicinando a ciò che ha appena visto e sentito, tutti i contrasti, tutte le opposizioni che, per trent’anni, erano avvenute nella vita di Gesù. Ha visto la sua nascita annunciata dagli angeli, seguita dal miracolo della stella e dall’adorazione dei Magi. Ha visto Simone nel tempio chiamarla la salvezza di Dio e i dottori della legge rimanere muti di ammirazione davanti alla sua saggezza. Ha sentito Giovanni Battista chiamarlo Colui che toglie i peccati del mondo, e ora una voce maestosa, quella di Dio stesso, lo ha proclamato suo Figlio amato. Tutto questo porta Satana a credere che Gesù sia il Figlio naturale di Dio. Ma, d’altra parte, l’ha vista nascere in povertà, presentata nel Tempio come una peccatrice, fuggire in Egitto, obbedire a una donna; l’ha vista, solo un momento fa, sollecitare e ricevere il battesimo della penitenza; domani la troverà in un deserto soggetta alla fame, alla sete e a tutte le miserie dell’umanità. Ora Satana, nella sua superbia, non può permettersi di considerare come Dio colui che, portando una natura tratta da una massa soggetta al peccato, è stato visto così spesso ridotto allo stato miserabile dell’ultimo degli uomini. È quindi incerto, indeciso, preoccupato dell’idea che deve farsi di Gesù. Incapace di conciliare le contraddizioni evidenti che solo la scienza di Dio aveva potuto concepire e che solo la sua potenza aveva potuto eseguire, deve tuttavia uscire dalla sua situazione e porre fine alla sua angoscia. Finora è stato solo un osservatore, sembrando per trent’anni sorprendere, afferrare, indovinare. D’ora in poi, scoprirà in modo più diretto ed efficace se Gesù non è il Figlio naturale di Dio.

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