Gesù diceva: «Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno».
(Lc. 23,33-34)
Perdonarli? Perché? Perché se non fossero stati ignari di quanto terribile fosse quell’azione che stavano commettendo, crocifiggendo Cristo, sarebbero stati dannati eternamente! È solo grazie alla loro inconsapevolezza della gravità del crimine che stavano commettendo che poterono rientrare nell’ambito di coloro che udirono quel grido dalla croce. Non è la conoscenza che salva, ma l’ignoranza!
Non vi è redenzione per gli angeli caduti; quei grandi spiriti capeggiati dal «Portatore della luce», Lucifero, dotato di un’intelligenza tale che la nostra, comparata alla sua, sembrerebbe quella di un bambino, conoscevano così chiaramente le conseguenze di ogni loro decisione, quanto noi sappiamo che due più due fa quattro. Il prendere una decisione era per loro una cosa irrevocabile; non vi era nessuna possibilità di tornare indietro, per questo per gli angeli non vi può essere redenzione. Poiché sapevano ciò che facevano furono esclusi dal numero di coloro che ascoltarono il grido di perdono che veniva dalla croce. Non è la conoscenza che salva, ma l’ignoranza!
Allo stesso modo, se noi sapessimo che cosa terribile sia il peccato e, malgrado ciò, continuassimo a peccare; se sapessimo quanto amore vi è nell’incarnazione e, malgrado ciò, continuassimo a rifiutarci di nutrirci del Pane di Vita; se sapessimo quanto amore espiatorio ci sia stato nel sacrificio sulla croce e, malgrado ciò, continuassimo a rifiutare di riempire il calice del nostro cuore con il suo amore; se sapessimo quanta misericordia vi sia nel sacramento della penitenza e, malgrado ciò, continuassimo a rifiutarci di piegare il ginocchio davanti alla mano che ha il potere di sciogliere i nostri peccati sia in cielo che in terra; se sapessimo quanta vita ci sia nell’Eucaristia e, malgrado ciò, continuassimo a rifiutare di mangiare il Pane che dà la vita eterna e rifiutassimo di bere il Vino che genera e alimenta i vergini; se conoscessimo tutta la verità che si trova nella Chiesa, il Corpo Mistico di Cristo e, malgrado ciò, le voltassimo le spalle come fece Pilato; se fossimo consapevoli di tutte queste cose e tuttavia rimanessimo lontani da Cristo e dalla sua Chiesa, saremmo perduti!
Non è la conoscenza che ci salva, ma l’ignoranza! L’unica cosa che può giustificarci di non essere dei santi è la nostra inconsapevolezza di quanto Buono sia Dio!
(Fulton J. Sheen, da “Le Ultime Sette Parole”)