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Confermato in grazia

In conseguenza del peccato originale la natura umana rimase ferita ed inclinata al male. In ogni essere umano c'è il cosiddetto «fomite della concupiscenza», per cui è necessario lottare per non cedere alla forza delle passioni.

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In conseguenza del peccato originale la natura umana rimase ferita ed inclinata al male. In ogni essere umano c'è il cosiddetto «fomite della concupiscenza», per cui è necessario lottare per non cedere alla forza delle passioni.

Confermato in grazia

In conseguenza del peccato originale la natura umana rimase ferita ed inclinata al male. In ogni essere umano c’è il cosiddetto « fomite della concupiscenza », per cui è necessario lottare per non cedere alla forza delle passioni.

Con l’aiuto della grazia divina si può riuscire vittoriosi in ogni tentazione. Finché siamo in questa vita di prova, siamo in pericolo di peccare; la nostra volontà è molto debole.

San Giuseppe non fu esente dal fomite della concupiscenza; molti pensano che egli fu confermato in grazia e non peccò mai, né mortalmente, né venialmente. In lui gli istinti del male naturalmente c’erano, ma per privilegio rimasero sempre legati.

Questo privilegio era richiesto dall’altezza del suo ministero e dalla sua elezione da parte di Dio a condurre una vita di grande intimità con Gesù e con la Vergine. Si chiarisce il concetto della confermazione in grazia.

Secondo San Tommaso la confermazione in grazia è un dono gratuito, che inclina al bene in modo che non ci si può con facilità allontanare da esso. Chi è confermato in grazia, è protetto dalla Divina Provvidenza in modo eccezionale. La Madonna fu confermata in grazia in tutto il corso della sua vita, perché era la Madre del Figlio di Dio; in lei non ci fu il fomite della concupiscenza, perché concepita senza la macchia del peccato originale.

Gli Apostoli furono confermati in grazia, ma non in tutta la loro vita, bensì dopo la discesa dello Spirito Santo. Ebbero questo privilegio, perchè erano il fondamento e la base di tutto l’edificio ecclesiastico, per cui dovevano rimanere fermi.

San Giuseppe fu confermato in grazia per tutta la vita; in lui fu legata l’inclinazione al male. In forza dei doni dello Spirito Santo, che a lui furono concessi abbondantemente, le sue passioni rimasero frenate e la sua volontà fu sempre inclinata con forza verso Dio. La Divina Provvidenza non permise, come insegna San Tommaso, che si verificassero in San Giuseppe gl’istinti della concupiscenza.

Essere totalmente immuni dal peccato è specialissima grazia di Dio. Noi non possiamo pretendere tanto; tuttavia, pur sentendo in noi gl’istinti delle passioni, odio, impurità, superbia, cupidigia…, possiamo renderci immuni dal peccato, se ci appigliamo ai mezzi che la Provvidenza ci ha dati: vigilanza, preghiera e penitenza.

Facciamo di tutto per evitare il peccato mortale. Cento volte è meglio morire, anziché perdere la grazia di Dio.

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