Il mese di luglio, secondo la tradizione cattolica, è dedicato al Preziosissimo Sangue di Nostro Signore, che per sette volte lo sparse spontaneamente e con amore per la salvezza dell’uomo. Dopo le celebrazioni del Corpus Domini e del Sacratissimo Cuore, la Chiesa induce a riflettere sulla radicalità dell’amore divino, manifestatosi tangibilmente nella Santissima Eucaristia e profuso dal Cuore del Signore, da cui, a seguito del colpo del centurione, uscì Sangue e acqua. Proprio il mantello dell’ufficiale romano è stato il centro propulsore della festa del Preziosissimo Sangue, che a Roma era venerato nella basilica di San Nicola in carcere, impresso su un lembo di quel manto. Tale devozione era presente nell’Ottocento, ma anche nell’antichità cristiana i riferimenti al Sangue di Gesù sono più che mai presenti. Di esso parla con vivo amore il papa San Clemente I, che nella sua Lettera ai Corinzi così va a esprimersi: «Teniamo gli occhi fissi sul sangue di Cristo e comprendiamo quanto è prezioso per Dio, suo Padre, il sangue di lui che, sparso per la nostra salvezza, arrecò al mondo intero la grazia della conversione». Purtroppo, uno slancio di carità come questo espresso dal Santo Pontefice nei confronti del Preziosissimo Sangue non si sperimentò prima della metà del XIX secolo. A seguito dell’insurrezione repubblicana a Roma, nel 1848, Pio IX, colto di sorpresa, si vide costretto a rifugiarsi a Gaeta. Qui don Giovanni Merlini, devoto del divin Sangue, gli suggerì di estenderne a tutta la Chiesa la festa, con la sicura ricompensa del ritorno a Roma. Il 30 giugno 1849 Pio IX gli comunicò la volontà di compiere tale atto, non già per voto, ma per libera volontà e devozione, a salvezza delle anime. Il 10 agosto fissò la festa alla prima domenica di luglio, che Pio X trasferì al 1 luglio. Pio XI, nel corso del XIX anniversario della Redenzione, nel 1934, la fregiò del grado di doppio di prima classe. Il 1 luglio è rimasto il giorno del Preziosissimo Sangue finché, con la riforma di Paolo VI, la festa fu accorpata al Corpus Domini, che assunse la nuova denominazione di Solennità del Corpo e del Sangue di Cristo.
In molte zone, tuttavia, dove la devozione popolare e la tradizione erano fortemente legate al culto del Sangue divino, le celebrazioni della festa sono rimaste invariate. Ma se è vero che il Sangue del Signore è stato sparso per l’umanità intera, e che per esso tutti siamo stati comprati al demonio, è opportuno allora ricordarsi di questo nettare salutare, e farne l’offerta al divin Padre anche più volte al giorno, perché possa liberare le anime del Purgatorio, perché purifichi la nostra anima e i nostri sensi, e perché abbatta Satana oggi così come allora, ai piedi della croce. Offriamo il mese di luglio per la conversione dei peccatori, che squarciano il cuore del Signore e gettano ai cani il suo Sangue, adoriamolo presente nell’Eucaristia e comunichiamoci per riparare ai sacrilegi continuamente commessi contro questo mirabile sacramento, accostiamoci alla confessione, lavacro delle anime nel Sangue dell’agnello immacolato, e preghiamo perché tutti possano avvicinarvisi con cuore docile e contrito. Il Preziosissimo Sangue di Gesù è il motivo che ha spinto il Signore a rivolgersi a Sant’Angela da Foligno dicendole «Non ti ho amata per scherzo!», esso è il motivo della nostra salvezza. Siamo riconoscenti e invochiamolo su di noi.