Scorrendo tra i vari post di Instagram, mi sono imbattuta in un post di un personaggio abbastanza famoso che commentava un’immagine dicendo: “I social sono relazioni. Non ha molto senso distinguere tra virtuale e reale. Quello che conta, sia online che offline, è essere autentici”. Il significato del post è poi stato maggiormente spiegato in una storia in cui l’autore specificava che non ha senso distinguere tra virtuale e reale in quanto il virtuale è ormai una parte costituiva della realtà dei nostri tempi. Effettivamente, il virtuale è diventato parte della nostra quotidianità e ciò che guardiamo sui social può influenzare molto la vita di ciascuno di noi. Nel suo commento poi l’autore ha chiamato in causa anche la questione dell’autenticità di una persona: se uno è autentico, lo è sempre, sia sui social sia nella vita reale. La posta in gioco è molto alta: si cerca infatti di giustificare la tesi secondo cui i social possono divenire relazioni autentiche. Vediamo però se tutto ciò è realmente possibile, o solo parzialmente.
Prima di tutto, è necessario stabilire e definire cosa si intenda per “relazione”. La relazione è una parte costituiva dell’essere umano, senza della quale non si potrebbe sopravvivere. Agostino ci dice che l’uomo da solo è incapace di essere pienamente se stesso. La relazione è un rapporto tra due persone che si conoscono e proprio in virtù di questa conoscenza, è possibile la crescita che sancisce l’unione della relazione stessa. Nell’antica Grecia, il grande filosofo Socrate riteneva che il metodo filosofico per eccellenza fosse il dialogo tra alunno e discepolo in quanto era proprio grazie a questa stretta e intima relazione che il maestro era in grado di esercitare l’arte maieutica la quale prevedeva di portare alla luce la verità insita all’interno del discepolo. Notiamo quindi che nella relazione la conoscenza tra correlati assume un ruolo molto importante. La domanda che sorge spontanea ora è questa: è possibile conoscenza prescindendo dalla presenza fisica di due o più persone?
Da sempre, i grandi Dottori della Chiesa a partire da Agostino fino a Tommaso hanno sottolineato come l’uomo sia da considerare nella sua totalità come anima e corpo. Non sarebbe corretto infatti considerarlo solo anima, perché dotato effettivamente anche di un corpo materiale, così come non sarebbe corretto considerarlo solo corpo, in quanto dotato di un’anima puramente spirituale che lo rende simile agli angeli. Carne e spirito, corpo e anima. La realtà fisica e sensoriale è un aspetto da cui l’uomo non può prescindere perché costitutivo della sua stessa essenza. Allora ecco che anche la conoscenza “autentica” tra due persone non può prescindere da questa sfera materiale. Questa infatti è la base, il punto da cui si parte per poi arrivare alla conoscenza più sublime, che è quella conoscenza di due anime. All’aumentare della conoscenza, la relazione tra due o più anime è un continuo crescere e progredire. Però, come abbiamo detto, la conoscenza delle anime rappresenta un secondo grado o livello, che succede solamente nel momento in cui anche il primo si verifica, ovvero la conoscenza tra due corpi. Giunti a questo punto ci si può chiedere: come è possibile che due soggetti possano conoscersi in maniera autentica? Qual è quell’elemento che permette alla conoscenza, e quindi alla relazione, di crescere e progredire? La risposta è molto semplice: l’amore. L’amore che nel suo percorso ascensionale parte dalla conoscenza del corpo manifestandosi come philia, per poi sublimarsi nella conoscenza delle anime come agape, come amore incondizionato che non mira a ricompensa.
Ritornando quindi al nostro discorso sulla possibilità dell’esistenza di relazioni autentiche sui social network, possiamo affermare quindi che tali relazioni potranno anche essere relazioni tra persone autentiche ma escludono una sfera che risulta essere costitutiva dell’essere umano stesso, ovvero l’aspetto della presenza fisica della persona con la quale si tesse una determinata relazione. Poi, per carità, siamo tutti d’accordo sul fatto che il virtuale ormai costituisca una parte della realtà, però non può in alcun modo rimpiazzare o sostituirsi del tutto alla realtà. Relazione è quindi in rapporto con diversi termini: corpo, anima, conoscenza reciproca, verità e amore incondizionato. Se si esclude uno di questi fattori, allora si rischia che ciò di cui si parla sia solo una pseudo relazione o relazione superficiale. Caso vuole che sia proprio la superficialità delle azioni e dei pensieri a dominare in questa società scellerata. La profondità della relazione, che implica fatica, sforzo e impegno, viene sempre più oscurata per dar spazio alle relazioni facili, veloci e usa e getta. I risultati però poi si vedranno nel corso del tempo: la comodità, e la velocità saranno in grado solo di produrre benefici temporali mentre invece la fatica e l’impegno premieranno con benefici eterni e duraturi. Sforziamoci dunque di aspirare alla bellezza della vera relazione autentica tra due o più persone nella crescita reciproca, nella verità e nell’Amore.