Negli ultimi giorni su TikTok e poi sugli altri social è andato molto di moda un filmato di qualche anno fa in cui Alessandro, un ragazzo “ex-gay”, ha detto di essere “pazzo sì, pazzo per Gesù” e un mucchio di parole che alla comunità lgbt e sostenitori fa venire il voltastomaco. Il filmato che è subito divenuto virale è stato molto criticato, non solo dalla comunità LGBT ma anche da molti sostenitori che non accettano più di vivere in una società omofoba che ha ancora questa visione del mondo. Tuttavia se da un lato le critiche e lo scherno non sono state soppesate, dall’altro lato chi è finito nel mirino della blasfemia è proprio Gesù. Se è vero che Alessandro fa parte della chiesa evangelica, nonché chiesa protestante, e quindi distaccata dalla nostra Chiesa, quella Cattolica, è anche vero che chi si è prodigato ad insultare e a schernire non ha fatto caso alla sottile, se non abissale, differenza di religione.
Ora la domanda sorge spontanea: cosa accadrebbe se questo ragazzo fosse stato eterosessuale e fosse diventato omosessuale e qualcuno lo avesse preso in giro? Credo che tutti sappiamo la risposta!
Non esiste infatti stanza di giudizio, quanto meno in Italia, dove non venga impressa la dicitura “La legge è uguale per tutti”. Chiaro, mai dicitura fu più vera, se poi messa effettivamente in atto. La differenza di valutazione del reato di blasfemia fa sorgere questo dubbio: ad esempio, perché quando la donna austriaca, diversi anni fa, oltraggiava la figura di maometto, la Corte Europea dei Diritti Umani di Strasburgo (Cedu) intervenne immediatamente con sanzioni e multe, mentre invece, la blasfemia verso il cattolicesimo impazza senza conseguenze? Ora, la sensibilità e l’attenzione con cui la Corte di Strasburgo valutò il caso si dimostrò impeccabile. Peccato, però, che si tratta della stessa Corte che aveva sentenziato che le immagini di Gesù e Maria, potessero essere utilizzate, anche in pose irriverenti, negli spot pubblicitari, rendendo tutto ciò legittimo.
È chiaro che non tutti sono tutelati allo stesso modo. È oltremodo chiaro che l’impazzare di tali scempi nel web possa derivare anche dal sentirsi legittimati a farlo, dal momento che la tolleranza nei confronti dell’irriverenza anti-cristiana è pressoché totale. Perché questa totale differenza di vedute?
La risposta è nella sentenza, dove si metteva in relazione la libertà di espressione e la libertà degli altri di “veder tutelato il proprio sentimento religioso”, con lo scopo di “mantenere la pace religiosa in Austria”. Dunque, il ragionamento sembra essere proprio questo: se si insultano i cristiani, ce ne faremo una ragione, le conseguenze non saranno poi così gravi per la pace del Paese, se si insultano gli islamici, meglio intervenire, dichiarando, dunque, il reato.
Noi cristiani però siamo stati avvertiti. La derisione è parte ineliminabile della persecuzione alla Chiesa, basti pensare alla passione di Gesù, dove alla violenze fisiche e morali si accompagnano le beffe dei soldati romani e dei sacerdoti ebrei. Come pure parte ineliminabile della persecuzione alla Chiesa è l’equivoco, cioè l’ostilità di chi dice a parole di non avercela con la Chiesa per principio, ma di voler solo difendere la giustizia e servire la comunità. Sappiamo dunque che siamo e continueremo ad essere peseguitati, ce lo dice Gesù stesso nel Vangelo di Giovanni:
Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia. Ricordatevi della parola che vi ho detto: Un servo non è più grande del suo padrone. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra.
Preghiera per le persecuzioni dei cristiani
O Dio, fedele nell’amore,
che unisci la tua chiesa alla passione di Cristo tuo Figlio,
concedi ai nostri fratelli e alle nostre sorelle
che soffrono persecuzioni a causa delle loro fede in te
la beatitudine di chi soffre perché è cristiano,
affinché siano testimoni fedeli delle tue promesse.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.