“Beáta es, Virgo Maria, quæ ómnium portásti Creatórem: genuísti qui te fecit, et in æternum pérmanes Virgo.”1
Oggi, 8 Settembre, la Chiesa festeggia solennemente la nascita della Vergine Maria, e lo fa per celebrare l’apparire in questo mondo di Colei che era destinata da prima dei secoli a divenire la Madre del Salvatore.
Ella, infatti, fu sempre e da sempre pensata e contemplata da Dio, che “la possedette all’inizio delle sue opere, fin dal principio, avanti la creazione.”2 Nell’eterno e sublime pensiero del Creatore, poi, Maria fu concepita per assumere il ruolo della nuova Eva. Ce lo dimostrano le parole che Egli stesso rivolse al serpente non appena il peccato originale fu commesso: “Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno.”3
Non è un caso, perciò, se i paramenti del sacerdote nel giorno della natività della Vergine – “Colei che l’umana natura nobilitasti sì che il Tuo fattor non disdegnò di farsi Tua Fattura”4 – siano bianchi: questo colore indica, infatti, oltre alla luce, alla purezza e alla gloria, la gioia. Gioia di Dio Padre, che si rallegra per la nascita della Sua Prediletta. Gioia del Figlio, che contempla la perfezione di Colei che diventerà Sua Madre. Gioia dello Spirito Santo, che ammira la virtù della Sua Sposa. Ma non solo. Anche gioia di tutte le schiere angeliche e di tutta l’umanità, a cui è finalmente stato fatto il dono della sua Avvocata. E senza dubbio gioia dei suoi santi genitori Anna e Gioacchino, i quali la concepirono -dopo averla tanto desiderata- in età molto avanzata, quando ormai quasi ogni speranza di avere una discendenza era stata abbandonata. (Per l’articolo completo su Sant’Anna e Gioacchino, clicca qui).
Questa festa, più antica in Oriente che in Occidente, fu introdotta nella liturgia romana probabilmente alla fine del VII secolo da papa Sergio I. È, inoltre, l’unica natività che la Chiesa celebra, dopo quella di Gesù e di San Giovanni Battista: per tutti gli altri santi, infatti, viene ricordato solamente il giorno della loro morte (o meglio, della loro nascita al cielo). Tale particolarità è dovuta al fatto che la vita della Vergine -a cominciare, appunto, dal suo concepimento- debba essere considerata unicamente in funzione di quella del Suo Figlio Gesù: senza la nascita di Maria, infatti, Dio stesso non avrebbe potuto venire nel mondo, farsi uomo e attuare il suo piano di redenzione. Ecco come ce ne parla San Pier Damiani:
“Oggi è il giorno in cui Dio comincia a mettere in pratica il suo piano eterno, poiché era necessario che si costruisse la casa, prima che il Re scendesse ad abitarla. Casa bella, poiché, se la Sapienza si costruì una casa con sette colonne lavorate, questo palazzo di Maria poggia sui sette doni dello Spirito Santo. Salomone celebrò in modo solennissimo l’inaugurazione di un tempio di pietra. Come celebreremo la nascita di Maria, tempio del Verbo Incarnato? In quel giorno la gloria di Dio scese sul tempio di Gerusalemme sotto forma di nube, che lo oscurò. Il Signore che fa brillare il sole nei cieli, per la sua dimora tra noi ha scelto l’oscurità, disse Salomone nella sua orazione a Dio. Questo nuovo tempio si vedrà riempito dallo stesso Dio, che viene per essere la luce delle genti.”5
Vergine singolarissima, che, nascendo a questa vita, la pace annunciaste agli afflitti mortali, ottenete la vera pace ai nostri cuori, alla Chiesa e a tutto il mondo. 6
Note
- “Beata te, o Vergine Maria, che hai portato il Creatore di tutti; hai generato Chi ti ha fatto, e rimani vergine in eterno.” Antifona all’Offertorio della messa della Natività della B. V. Maria;
- Dal libro dei Proverbi;
- Gn 3,15;
- Dante – Paradiso, Canto XXXIII;
- Dai sermoni sulla natività della Vergine di San Pier Damiani.
- Preghiera per il giorno della festa.