Le Indulgenze plenarie e parziali: come ottenerle

Cos’è un’indulgenza? Cosa dice la Chiesa a questo proposito? Come ottenere l’indulgenza plenaria o parziale?

Emanato da San Giovanni Paolo II il 25 gennaio 1983 in occasione della Festa della Conversione di San Paolo ed entrato in vigore il 27 novembre del medesimo anno, con l’intento di aggiornare le norme contenute nell’omonimo documento elaborato dai Pontefici Pio X e Benedetto XV, il Codice di Diritto Canonico tratta del tema dell’Indulgenza.Nello specifico all’interno del Libro IV, intitolato La funzione di santificare della Chiesa, nella Parte I sui Sacramenti, laddove nel Titolo IV viene trattato Il Sacramento della Penitenza, definita nel canone 992 come «la remissione dinanzi a Dio della pena temporale per i peccati, già rimessi quanto alla colpa, che il fedele, debitamente disposto e a determinate condizioni, acquista per intervento della Chiesa, la quale, come ministra della redenzione, dispensa ed applica autoritativamente il tesoro delle soddisfazioni di Cristo e dei Santi». 

Lo stesso tema è ripreso anche nel Catechismo della Chiesa cattolica, dove l’indulgenza è inizialmente definita riprendendo proprio le parole del Codice sopraccitato (CCC 1471), quindi citando sia il tema delle Pene del peccato (CCC 1472,1473) e della Comunione dei santi (CCC 1474-1477), per poi affrontare il tema di Ottenere l’indulgenza di Dio mediante la Chiesa (CCC 1478,1479), prevedendo la Comunione sacramentale, la Confessione e la Preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice.

Della dottrina delle indulgenze non si parla mai esplicitamente nel testo biblico, ma ciò non vuol dire che tale dogma debba essere considerato una invenzione posteriore della Chiesa cattolica:  il “senso del libro” in generale e della Bibbia in particolare non proviene da ciò che è materialmente inteso, ma piuttosto dall’interpretazione autorevolmente espressa del libro stesso, come ha egregiamente spiegato il filosofo italo-luganese Romano Amerio. L’illustre interprete ecclesiastico del Testo Sacro ha infatti intravisto nei passi «Tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli» (Mt 16,19) e «A chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi» (Gv 20,23) delle anticipazioni del principio di fede sulla remissione della pena temporale per i peccati.

L’indulgenza può essere plenaria o parziale (CCI, Can.993) e lucrata per la persona stessa, a condizione che sia battezzata e non scomunicata (CCI, Can.996 comma 1), o per uno o più defunti (CCI, Can.994), la quale – è sempre bene ricordare ciò in un’epoca come la nostra in cui nascono nuovi modelli religiosi – può essere elargita solo dalla «suprema autorità della Chiesa o dal Sommo Pontefice» (CCI, Can.995 comma1).

La Curia Romana è dotata di tre Tribunali, la Segnatura Apostolica e la Rota Romana, ma in tale sede interessa soprattutto concentrare l’attenzione sulla Penitenzieria Apostolica, la quale – «retta dal Penitenziere Maggiore», attualmente il Cardinale Angelo De Donatis dopo le dimissioni per raggiunti limiti di età del Cardinale Mauro Piacenza – «ha competenza su tutto quanto riguarda il foro interno e le Indulgenze quali espressioni della misericordia divina» e «concede le assoluzioni dalle censure, le dispense, le commutazioni, le sanzioni, i condoni ed altre grazie». Il 29 giugno 1968, Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, il primo degli organi giudiziari della Santa Sede emanava il Manuale delle Indulgenze, che nel corso degli anni ha avuto più edizioni, fino alla più recente del 2021. Quanto scritto da Niccolò Tommaseo a proposito dell’ordine speculativo di Antonio Rosmini può essere opportunamente esteso anche alle norme e concessioni sopra citate, considerando la primaria suddivisione tra indulgenze plenarie e parziali, ma anche il fatto che l’indulgenza plenaria è poi a sua volta ripartita in altre tre parti. 

L’indulgenza plenaria si può ottenere ogni giorno dedicando almeno mezz’ora all’Adorazione Eucaristica o alla lettura della Bibbia, recitando la Via Crucis o il Rosario, visitando come pellegrini le Basiliche papali romane o una delle chiese che hanno annessa l’indulgenza plenaria e pronunciando la Professione di Fede e la Preghiera del Signore oppure, pregando gli antichi inni Acatisto e Paracliso. L’indulgenza plenaria è inoltre concessa tutti gli anni in occasione: della Solennità di Maria Santissima Madre di Dio (1 gennaio);durante la settimana di preghiera per l’Unità dei cristiani (dal 18 al 25 gennaio); nei giorni del Triduo e dell’Ottava di Pasqua; nelle Solennità di Pentecoste, del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo e del Sacro Cuore di Gesù; nei primi due giorni del mese di agosto e nelle date del 28 e del 29 del medesimo mese, nei quali si svolgono rispettivamente il Perdono di Assisi e la Perdonanza Celestiniana; nei primi otto giorni del mese di novembre e in occasione della Solennità di Cristo Re e dell’ultimo giorno dell’anno civile. Infine, l’indulgenza plenaria può essere acquisita in alcune circostanze particolari: quando è impartita la Benedizione papale, nella celebrazione della Prima Messa Solenne di un novello presbitero o in occasione del Sinodo diocesano e della Visita pastorale.

Va ricordato inoltre che la recita di orazioni approvate dall’autorità ecclesiastica competente come l’Ave Maria, il Salve Regina, la Preghiera a San Giuseppe o l’Angelo di Dio, oltre al Te Deum o al Veni, Creator Spiritus permettono l’acquisizione dell’indulgenza parziale.

Gabriele Laganaro

Redattore della sezione Spiritualità. Ha conseguito il diploma di maturità scientifica presso il liceo scientifico statale Orazio Grassi di Savona. Attualmente studia filosofia presso l'università degli studi di Genova.
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