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Santissimo Corpo e Sangue di Cristo

Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, il Corpus Domini (Corpo del Signore) è una delle principali solennità dell’anno liturgico della Chiesa cattolica. Tale festa ha origine e trova il suo significato più profondo nel racconto dell’Ultima Cena. La sera del Giovedì santo, al drammatico tradimento di Giuda, Gesù risponde con un gesto di donazione totale di sé! Non dona solo il suo affetto e la sua vicinanza, ma dona tutto sé stesso: «Questo è il mio corpo…questo è il mio sangue. Fate questo in memoria di me». È in queste parole di Gesù, che trova senso e fondamento l’Eucaristia. La solennità del Corpus Domini nacque nel 1247 come festa nella diocesi di Liegi (Belgio), per celebrare la reale presenza di Cristo nell’eucarestia in reazione alle tesi di Berengario di Tours, secondo il quale la presenza di Cristo non era reale, ma solo simbolica. Solennità istituita da papa Urbano IV, con la bolla pontificia Transiturus de hoc mundo dell’11 agosto 1264, da Orvieto dove aveva stabilito la residenza della corte pontificia, estese la solennità a tutta la Chiesa. L’anno precedente si fa risalire tradizionalmente anche il Miracolo eucaristico di Bolsena.

L’introduzione di questa festività nel calendario cristiano la si deve principalmente a una donna, santa Giuliana di Cornillon, una monaca agostiniana vissuta nella prima metà del XIII secolo. Da giovane avrebbe avuto una visione della Chiesa con le sembianze di una luna piena, ma con una macchia scura, a indicare la mancanza di una festività. Nel 1208 ebbe un’altra visione, ma questa volta le sarebbe apparso Cristo stesso, che le chiese di adoperarsi perché venisse istituita la festa del Santissimo Sacramento, per ravvivare la fede dei fedeli e per espiare i peccati commessi contro il sacramento dell’Eucarestia. Dal 1222, anno in cui era stata nominata priora del convento di Mont Cornillon, chiese consiglio ai maggiori teologi ed ecclesiastici del tempo per chiedere l’istituzione della festa. Scrisse una petizione anche a Hughes de Saint Cher, all’arcidiacono di Liegi, Jacques Pantaléon (futuro Urbano IV) e a Roberto de Thorotte Roberto de Thourotte, vescovo di Liegi. Furono proprio l’iniziativa e le insistenti richieste della monaca a far sì che, nel 1246, Roberto de Thourotte convocasse un concilio e ordinasse, a partire dall’anno successivo, la celebrazione della festa del Corpus Domini. All’epoca i vescovi avevano infatti la facoltà di istituire festività all’interno delle loro diocesi. Si dovette aspettare però il 1264, alcuni anni dopo la morte di suor Giuliana e di Roberto de Thourotte, perché la celebrazione fosse estesa a tutta la Chiesa universale. Durante il periodo delle guerre di religione in Francia, la processione del Corpus Domini fu oggetto di ostilità da parte degli Ugonotti. Infatti i Calvinisti (noti in Francia come Ugonotti) negano la transustanziazione come leggenda priva di fondamento, e persino offensiva nei confronti della religione evangelica. Gli Ugonotti facevano la processione oggetto di numerose provocazioni, e veri e propri attacchi alle immagini e all’ostia, oppure semplicemente dimostravano la loro diversità religiosa (non stendendo alla finestra le tovaglie). Papa Urbano IV incaricò san Tommaso d’Aquino di comporre l’ufficio della solennità e della messa del Corpus et Sanguis Domini. In quel tempo, era il 1264, san Tommaso risiedeva, come il pontefice, ad Orvieto, nel convento di San Domenico, dove insegnava teologia nello Studium. L’inno principale del Corpus Domini, cantato nella processione e nei Vespri, è il Pange lingua.

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