“Trovandosi essa un giorno dell’Ottava del Corpus Domini prostrata innanzi al SS. Sacramento esposto alla pubblica adorazione, le apparve improvvisamente Gesù Cristo, il quale scoprendosi il suo Petto le diede a vedere il suo Cuore. Era questo tutto investito da fiamme, circondato da una corona di spine, squarciato da una ferita, con una croce piantatavi sopra. Lasciatala per qualche tempo in silenzio perché contemplasse questa visione, le diresse queste parole: «Vedi questo Cuore che si strugge d’amore per gli uomini, eppure non ne ritrae che ingratitudini ed oltraggi? Questo è sempre disposto a versar grazie e benedizioni sopra di tutti, ma gli oltraggi continui che mi si fanno nel Sacramento del mio amore, e specialmente in questa ottava ne impediscono la diffusione. Tu pensa adunque a riparare un così lagrimevole disordine, e fa che il venerdì successivo all’Ottava consacrata all’onore del divin mio Corpo sia tutto specialmente consacrato all’onore del divino mio Cuore, riparando in esso con onorevole ammenda e con devota comunione gli oltraggi che mi si fanno nella divina Eucaristica, specialmente in questa Ottava. Io spargerò abbondanti le mie benedizioni su quanti mi presteranno questo culto, e a te affido l’incarico di far conoscere ed eseguire il mio volere a tale riguardo.»”1
La solennità del Sacro Cuore di Gesù, di origini molto antiche, ha una data mobile: essendo celebrata il venerdì successivo al Corpus Domini, quest’anno cade oggi, venerdì 16 Giugno.
Questa devozione, e in particolare il “pio esercizio” dei nove primi venerdì del mese, è una forma di devozione che deve essere sommamente inculcata (Paolo VI), perché questo è il culto dell’amore che Dio ha per noi in Gesù, ed è insieme la pratica del nostro amore per Dio e per gli uomini, (Pio XII). Essa, poi, porta più copiosi frutti se noi sappiamo associarvi intimamente la devozione al Cuore Immacolato della Genitrice di Dio. Perciò il popolo cristiano, che da Cristo e da Maria ha ricevuto la vita divina, dopo aver tributato i dovuti omaggi al Cuore Sacratissimo di Gesù, presti anche al Cuore amantissimo della celeste Madre consimili ossequi di pietà, di amore, di gratitudine e di riparazione, (Pio XII). Non è, infatti, un caso che il sabato seguente la festività del Sacro Cuore di Gesù (cioè domani) sia dedicato al Cuore Immacolato di Maria.
Ma in che cosa consiste questa devozione, e cosa possiamo fare affinché l’Amore infinito ed inestinguibile che Dio ha per noi, possa essere, seppur in minima parte, ricambiato?
È lo stesso Gesù a rivelarlo, durante una delle tante apparizioni a Santa Margherita Maria Alacoque: “Nell’eccesso della misericordia del mio Cuore che il mio Amore onnipotente concederà a tutti quelli che si comunicheranno e confesseranno al primo venerdì di ogni mese, per nove mesi consecutivi, la grazia della perseveranza finale: essi non morranno nella mia disgrazia, né senza ricevere i Sacramenti, servendo loro il mio Cuore di asilo sicuro in quell’ora estrema.”
Altrettanto confortante è la Grande Promessa del Cuore Immacolato di Maria, fatta dalla Vergine a suor Lucia di Fatima il 10 Dicembre 1925: “A tutti coloro che per cinque mesi, al primo sabato, si confesseranno, riceveranno la Santa Comunione, reciteranno il Rosario, e mi faranno compagnia quindici minuti meditando i misteri, con l’intenzione di offrirmi riparazione, io prometto di assisterli nell’ora della morte con tutte le grazie necessarie alla salvezza.”
Il contenuto delle Grandi Promesse è incredibile: quanto poco ci viene richiesto, in cambio di immensi tesori quali la salvezza eterna e la distruzione delle colpe! I Cuori Sacratissimi di Gesù e di Maria si donano a noi come pioggia di misericordia, come eccesso di amore che non conosce limiti o riserve. Ci assicurano la vittoria sul nostro nemico capitale: il peccato. Ma non una vittoria qualsiasi, bensì quella ultima e decisiva sul letto di morte. Beato, quindi, il cuore dell’uomo che si abbandona e si lascia dominare da questi Cuori!
A tal proposito, la stessa Santa Margherita Maria Alacoque racconta: “un giorno, festa del Cuore della Santa Vergine, dopo la Santa Comunione, Nostro Signore mi fece vedere tre cuori: quello che si trovava al centro era piccolissimo, quasi impercettibile; i due altri erano luminosi e splendenti e uno senza confronto più fulgente dell’altro; e intesi queste parole: Così il mio puro amore unisce questi tre cuori per sempre. I tre non ne composero che uno solo.” Possa essere così anche per noi, e che i Sacri Cuori di Gesù e di Maria, inseparabili fra loro, possano diventare inseparabili anche dal nostro cuore.
Io vi saluto, o Sacro Cuore di Gesù, fonte viva e vivificante della vita eterna, tesoro infinito della divinità, fornace ardente del divino amore. Voi siete il luogo del mio riposo, l’asilo della mia sicurezza. O mio amabile Salvatore, accendete il mio cuore di quell’amore ardentissimo di cui è acceso il vostro, versate nel mio cuore le grandi grazie, di cui il vostro è la fonte; che la vostra volontà sia la mia, e che la mia sia eternamente conforme alla vostra, poiché io desidero che in avvenire la vostra santa volontà sia la regola di tutti i miei desideri e di tutte le mie azioni. Così sia.2
Note
- Parole consegnate a Santa Margherita Maria Alacoque (1647 – 1690) suora appartenente all’ordine della Visitazione nel convento di Paray-Le-Monal, in Francia, nel periodo compreso fra il 1673 e il 1675.
- Preghiera di Santa Gertrude al Sacro Cuore di Gesù.