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Il beneficio del martirio

Il martirio cristiano è la più alta testimonianza della Fede nella Verità del Cristo ed è un passaporto diretto per il Paradiso. Siamo sempre pronti ad accoglierlo con gioia secondo la volontà di Dio, per essere partecipi del suo Regno come suoi figli diletti.

La parola “martirio” deriva dal tardo latino martyrium, in greco μαρτύριον, che significa propriamente “testimonianza”.

Essa, riferita alla fede cristiana, costituisce l’espressione massima della sua professione, davanti al mondo, dei fedeli che aderiscono ad essa e la assumono come fondamento della loro esistenza su questa terra, nella prospettiva della vita eterna.

Il martirio consiste, infatti, nell’accoglimento di qualunque persecuzione, pena o supplizio, fino alla morte, usque ad effusionem sanguinis (fino al versamento del proprio sangue), pur di rimanere fedeli a Nostro Signore Gesù Cristo, pur di non rinnegarlo o di non offenderlo contravvenendo ai suoi comandamenti, alla Verità ed alla Giustizia di Dio.

Tale accettazione pone il martire in perfetta conformazione a Cristo stesso, nel ricevere il disprezzo e la violenza da parte del Mondo, portando dietro a Lui, sulla via del Calvario, la Croce offerta dal Padre Celeste per l’espiazione dei peccati, abbracciandola concretamente a maggior gloria di Dio e per la salvezza delle anime, pregando e soffrendo in spirito di vera carità, anche per i propri stessi persecutori.

La forma più alta e perfetta di martirio è quello di sangue, ovvero la morte per la propria fedeltà a Cristo ed alla sua Parola.

Essa nei secoli ha segnato l’eroicità di migliaia di Santo, dalla persecuzioni delle prime comunità cristiane sotto la Roma Imperiale, a quelle odierne perpetrate dai regimi totalitari anticlericali e dai fautori delle false religioni contrapposte all’unica Verità Cattolica.

Il fattore comune è sempre stato l’odio del Mondo e dei suoi seguaci contro Nostro Signore e quelli che lo seguono, proprio perché essi Lo amano e per Lui sono pronti a dar la vita.
Così Egli ci insegna nel Vangelo: «Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato Me. Se foste del Mondo, il Mondo amerebbe ciò che è suo; invece, siccome non siete del Mondo e vi ho scelti dal Mondo, per questo il Mondo vi odia. Ricordatevi di ciò che vi ho detto: “Il servo non è da più del padrone. Se hanno perseguitato Me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia Parola, osserveranno anche la vostra” – Ma vi faranno tutte queste cose a cagione del mio Nome, perché ignorano Colui che M’ha mandato. Se non fossi venuto e non avessi parlato, non avrebbero colpa; invece non hanno scusa al loro peccato. Chi odia Me, odia anche il Padre Mio. […] Quando poi sarà venuto il Paraclito, che Io vi manderò dal Padre, lo Spirito di Verità, che procede dal Padre, Egli renderà testimonianza di Me e voi pure mi renderete testimonianza, perché siete con Me fin dal principio.

Così vi ho parlato, perché non vi scandalizziate. Vi scacceranno dalle sinagoghe, anzi viene l’ora in cui chi vi ucciderà, penserà di rendere omaggio a Dio. E vi tratteranno così perché non hanno conosciuto né il Padre né Me». (Gv 15, 18-23: 16, 1-2).

Parole eloquenti che rendono perfettamente la portata della vocazione cristiana al martirio e che dovremmo tenere sempre presenti ricordando che oggi in particolare, ogni anno migliaia di fedeli sono chiamati a sacrificare la loro vita per professare la propria appartenenza a Nostro Signore, dinanzi alla malvagità ed alla perversione del mondo dominato dalle potenze infernali.

Anche noi, nel caso in cui Dio disponga in tal senso, siamo investiti della responsabilità di testimoniare il Cristo fino a dare il nostro sangue.

Nulla di meno dobbiamo essere disposti a fare per Colui che ha offerto Se stesso sulla Croce per la nostra Redenzione.

Il valore smisurato del martirio cristiano rifulge anche nella salvezza immediata che esso merita all’anima di chi lo riceve, come un passaporto diretto per il Paradiso, a prescindere dalla vita condotta sino a quel momento e dalle colpe commesse in passato.

Ogni peccato viene automaticamente espiato e lavato nel sangue versato per Cristo che, in quel momento, libera anche dal peccato originale, se non si è ancora ricevuto il Battesimo.

Esiste, tuttavia, una forma di martirio sicuramente meno eclatante ed elevata della prima, ma anch’essa dal valore ineffabile davanti a Dio, se accolta con amore e fedeltà, una sorta di martirio morale.

Esso è tanto più diffuso oggi in particolare nella società occidentale e riguarda certamente miriadi di persone, laici ed ecclesiastici, che lo vivono per lo più nel nascondimento e spesso in un’amara solitudine.

Consiste sostanzialmente in una condizione di rifiuto ed emarginazione, con l’esclusione dalle ordinarie relazioni sociali per la propria adesione alla fede cattolica e l’improntamento della propria vita ad essa in contrapposizione con il Mondo, le sue idee, le sue logiche ed istanze.

Si deve allora affrontare il peso dell’amarezza nel vedersi allontanati, scherniti e perfino offesi e insultati dalla gente e dai vicini, compresi spesso i propri familiari e nel trovarsi spesso isolati e privati del minimo sostegno e consolazione umana, come della possibilità di aprirsi a persone di fiducia, con cui condividere la fede e il proprio impegno cristiano.

Questo è il minimo che ci si può attendere in un mondo totalmente corrotto, che ha rinnegato Dio e lo avversa alacremente in ogni modo, offendendo la sua legge, disprezzando la sua Grazia ed elevando a valore ogni peccato, vizio e perversione immaginabile.

Basti pensare alle degenerazioni contro la purezza, la continenza, la temperanza e la modestia, nei modi come nei costumi, agli attacchi spaventosi alla vita umana innocente e alla famiglia, con delitti come l’aborto, il divorzio, l’adulterio, il concubinaggio, la fornicazione e l’impurità contro natura, l’imposizione dell’ideologia gender, che mina il fondamento della stessa sessualità umana, la compravendita degli uteri e la fecondazione artificiale.

Così accade, purtroppo, anche all’interno della Chiesa Cattolica, per l’apostasia dilagante che coinvolge l’assoluta maggioranza dei suoi membri e degli esponenti della Gerarchia, che vanno sempre più corrompendosi con il pensiero del Mondo e assumendone le medesime posizioni e deviazioni.

In questo scenario di totale desolazione tutti i fedeli, i religiosi e i sacerdoti di buona volontà, perseguitati ferocemente, sono chiamati alla santa ed eroica perseveranza nella Verità del Cristo, qualunque sia il prezzo, morale o fisico, da pagare, non accettando compromessi o cercando sostegno negli uomini, ma unicamente nell’amore di Dio.

È imperativo unirsi sempre di più a Lui ed attingere forza dalla costante preghiera, nella consapevolezza che «colui che sarà saldo fino alla fine sarà salvato.»

Il Mondo irride e dileggerà sempre il martirio, considerandolo stoltezza e debolezza, come una sconfitta infamante.

Nella mentalità comune odierna quasi tutti, smarrito il senso della propria esistenza, il suo scopo e fine essenziale in Dio, considerano la loro vita terrena un bene assoluto e, pur di salvarla, di proteggere i propri interessi materiali, i beni, la reputazione, la fama ed il prestigio sociale, la ricchezza ed il potere, non esiterebbero un istante a rigettare e calpestare la fede, la Verità e la Giustizia del Cristo, vendendosi letteralmente a Satana.

Per costoro il Signore a detto: «Chi si vergognerà di Me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi». (Mc 8, 38)

Il martirio è, invece, un dono inestimabile, una somma vocazione di santità, un’opportunità incomparabile di glorificare Dio sulla terra, di dare testimonianza del suo Amore infinito, di convertire e salvare i peccatori, perché il lievito della Fede è il sangue dei martiri.

Esso è, dunque, il premio più ambito da coloro che amano davvero Nostro Signore Gesù, ai quali Egli dirà nell’ultimo giorno: «Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo.» (Mt 25, 34)

Teniamo, dunque, sempre nella massima considerazione l’esempio e l’insegnamento dei Santi Martiri, impegnandoci a metterlo in pratica in tutte le prove che Dio ci chiamerà a sostenere nel cammino della nostra vita.

Doniamoci realmente a Lui nel vero desiderio di accogliere, per amor suo, qualsiasi sacrificio, fino a quello più alto, per essere partecipi del suo Regno e della sua Gloria, come servi fedeli e figli diletti.

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