Ritornando al nostro libro, Il Signore degli Anelli è un’opera letteraria, un oggetto piccolo “eppure pieno di mondo” (secondo Romano Guardiani) e nemmeno troppo piccolo dato il suo corposo volume e le sue numero pagine. Ci sarebbe molto di cui parlare riguardo lo stile narrativo ma non sarebbe questo luogo e momento opportuno, mi limiterò a spiegare, in questo articolo, il motivo per cui quest’opera eccelsa non è solo frutto di fantasia ma essa contiene un suo significato teologico.
Sappiamo essere uno dei libri più letti al mondo, capolavoro del Novecento, un’opera che al suo interno contiene di tutto, dalla filologia alla poesia, dalla filosofia all’etica. Ma per prima cosa parla a noi, uomini del XXI secolo, da destra a sinistra, dagli atei ai credenti, dai pagani ai cristiani, dai modernisti ai tradizionalisti. Per meglio comprenderla bisogna leggerla sul serio, e magari rileggerla, per trovare sempre nuovi spunti.
Se da un lato scopriamo Il Signore degli Anelli sotto la categoria del fantasy, è però anche vero che Tolkien, l’autore, parla direttamente al cuore dell’uomo ed è per questo che ha riscontrato così grande successo.