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Un altro mezzo: medesimo affronto

La rappresentazione offerta dal nuovo spot di Amica Chips si pone in netta contrapposizione con il sacro carattere dell'Eucaristia, profanando la sua natura e il suo significato più profondo. Uniamoci in preghiera per riparare alle continue offese rivolte a N.S. Gesù Cristo.

Ho recentemente assistito a un video di una campagna pubblicitaria di Amica Chips, nella quale le patatine venivano distribuite da un sacerdote a delle consacrate, all’interno di un contesto conventuale. Le patatine si trovavano dentro la pisside al posto delle particole. La narrazione giustifica questa scelta con la mancanza di ostie da parte della suora preposta alla preparazione dei vasi sacri, inducendola ad utilizzare, in loro vece, le patatine. La chiusura del messaggio pubblicitario, “il divino quotidiano” sottolinea ulteriormente il contesto sacrale in cui si svolge l’azione, quasi a dire che la Santa Eucarestia può essere tranquillamente sostituita da delle patatine. Tale rappresentazione, tuttavia, si configura come profondamente irrispettosa nei confronti di uno dei misteri centrali della fede cristiana: la Santa Eucaristia. Questo Sacramento, istituito dal Signore nella notte in cui fu tradito, non è meramente un atto rituale o un’invenzione umana; rappresenta, piuttosto, il segno tangibile dell’amore divino, un Dio che si fa uomo e si offre al Padre per la nostra redenzione. Istituito da Dio stesso! Il sacrificio di Cristo, unico e definitivo, si rende presente in ogni celebrazione eucaristica come offerta incruenta, attraverso cui ci viene concessa la grazia di Dio, per la remissione dei peccati e la riconciliazione con il Padre. Pertanto, la rappresentazione offerta dalla suddetta pubblicità si pone in netta contrapposizione con il sacro carattere dell’Eucaristia, profanando la sua natura e il suo significato più profondo. Un tale gesto non può essere interpretato semplicemente come una forma di intrattenimento o come uno scherzo; esso configura una vera e propria blasfemia, un insulto diretto al cuore stesso della fede cristiana. È imprescindibile, pertanto, che la comunità dei fedeli riconosca la gravità di tale atto e si unisca in preghiera, affinché possa essere riparato il danno spirituale arrecato. Invito tutti i credenti a elevare suppliche al Signore, chiedendo che Egli possa esercitare misericordia nei confronti di coloro che hanno commesso tale gesto, spesso senza piena consapevolezza della sua portata. Possa la nostra preghiera essere un mezzo per ricordare l’importanza di trattare con il massimo rispetto i misteri della fede, testimoniando così l’amore e la reverenza che dobbiamo a Dio.

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