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La scuola romana: G.P. da Palestrina

Giovanni Pierluigi da Palestrina è stato il più importante compositore del rinascimento europeo e visse in prima persona lo sviluppo della musica nel 1500. Palestrina fu molto importante per quanto riguarda lo sviluppo del contrappunto e la sua musica ne rappresenta l’apice.

Giovanni Pierluigi da Palestrina è stato il più importante compositore del rinascimento europeo e visse in prima persona lo sviluppo della musica nel 1500. Palestrina fu molto importante per quanto riguarda lo sviluppo del contrappunto e la sua musica ne rappresenta l’apice. Iniziò la sua carriera nei pueri cantores della Basilica di Santa Maria Maggiore per poi diventare organista e maestro di cappella presso le più importanti cappelle musicali romane. Tra le opere di Palestrina troviamo 104 messe, 35 magnificat, 11 litanie, 72 inni e svariati mottetti, offertori e madrigali sia sacri che profani.

La musica di Palestrina è caratterizzata dalla bellezza armonica e dalla facile cantabilità, infatti le voci non presentano salti “difficili” da intonare ma procedono spesso con scale, ma presentano molte ornamentazioni e sincopi.

È importante ricordare che all’epoca le donne non potevano cantare in chiesa e infatti molti passaggi che Palestrina ha inserito nelle voci acute sono pensate proprio per la facilità di intonazione del bambini (voci bianche).

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La Missa Papae Marcelli

Lui visse in prima persona il concilio di Trento che contestò molto la polifonia, ritenendola complicata e difficile, soprattutto perché, secondo loro, con la polifonia era più complicato capire il testo. Il concilio, inoltre, si occupò di rimuovere vari tropi e sequenze al canto gregoriano (di cui avevamo già parlato).

Palestrina scrisse la missa Papae Marcelli, dedicata appunto a Papa Marcello II, nel 1562 proprio per convincere il concilio che in realtà non era impossibile capire il testo anche se era presente la polifonia.

Questa messa è composta da Kyrie, Gloria, Credo, Sanctus ed Agnus Dei ed è scritta a 6 voci (Cantus, Altus, Tenor I, Tenor II, Bassus I e Bassus II). Questa messa è probabilmente una delle messe più eseguite di Palestrina e anche in questa opera sono presenti imitazioni, come vedremo nel Sicut Cervus.

Il Sicut Cervus

Tra le sue opere più importanti ricordiamo un mottetto tratto dal salmo 42: il Sicut Cervus. Probabilmente il Sicut Cervus è l’opera più eseguita, ancora adesso, di Palestrina. Il Sicut Cervus è scritto per 4 voci e all’interno sono presenti continue imitazioni tra le voci, difatti i vari temi musicali delle parole sono pressoché identici tra le varie voci (temi-parola). Presenta il tema il tenore (tenor), per poi essere ripreso una quinta sopra dal contralto (altus) e successivamente dal soprano (cantus) e dal basso (bassus) partendo dalla tonica esattamente come il tenor. All’ interno abbiamo anche altre imitazioni come per esempio “ita desiderat”, “anima mea” e “ad te Deus”.

Il Sicut Cervus rappresenta al massimo il “genio musicale” di Palestrina, presentando una cantabilità elegante, facile ed emozionante sia per chi canta sia per chi ascolta.

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