Le vie del Signore sono perfette e spesso Egli nasconde grandi disegni dietro a piccoli avvenimenti. Non si può immaginare, infatti, quanta gloria si procuri a Dio in una data circostanza, con un solo atto di fedeltà alla sua grazia.
Il Profeta Michea aveva predetto che il Messia sarebbe nato a Betlem di Giuda. La Vergine Maria era al nono mese e dimorava a Nazareth, in Galilea. Come avrebbe potuto avverarsi la profezia? Dio si servì dell’imperatore di Roma, Cesare Ottaviano Augusto, quando questi ordinò un censimento. Tutti, uomini e donne, dovevano recarsi alla città d’origine per dare il proprio nome. Maria e Giuseppe, discendenti dalla tribù di Giuda e dalla stirpe di Davide, dovevano recarsi a Betlem di Giuda.
Gli ordini dell’imperatore erano rigorosi ed urgenti. San Giuseppe avrebbe potuto dire: Capiti qualunque cosa, ma io non mi muoverò da Nazareth! Maria da un giorno all’altro darà al mondo il Redentore; in tali condizioni Ella non può intraprendere un viaggio di quattro giorni, attraverso monti e vallate. Quantunque avesse previsto ciò, vide nell’ordine imperiale la volontà di Dio; non esitò un istante; fece i necessari preparativi e si mise in viaggio, com’è giustamente da supporre, servendosi di un asinello. Se San Giuseppe non si fosse fatto guidare dalla Divina Provvidenza, avrebbe resa nulla la profezia di Michea; Gesù sarebbe nato in un comodo lettuccio e non avrebbe avuto la gloria della grotta e della mangiatoia, gloria proveniente dall’umiltà e dalla povertà.
Quanti sacrifici in quel lungo viaggio! Quanta attenzione e preoccupazione per lo stato della Santa Sposa e quanta umiliazione a Betlem, nel vedersi negata un alloggio nella notte rigida! San Giuseppe non si preoccupava di sè, ma della Vergine Santissima. Ringraziò Dio quando poté trovare una grotta nell’aperta campagna. Qui la stessa notte nacque, aspettato da secoli, il Redentore del mondo! Oh, come avrebbe voluto San Giuseppe trovare un luogo più degno di Gesù, ma, adorando i divini disegni, di nulla si lamentò. Era felice di mirare quel Bambino, il Re dell’eterna gloria, Colui che Patriarchi e Profeti bramavano vedere e non videro.
Per prima fu la Madonna ad adorare, baciare ed abbracciare il Figlio di Dio Incarnato; il secondo fu San Giuseppe. Non è possibile esprimere ciò che sia passato nel cuore del Santo Patriarca in quei momenti di Paradiso! Fu ripagato di tutti i sacrifici.
Gesù Bambino diede il primo sguardo alla Madre sua e poi al suo Padre Verginale, apportando loro quei tesori celesti, che solo un Dio può donare a chi predilige.
Impariamo da San Giuseppe a lasciarci guidare dalla Provvidenza in tutti gli eventi della vita, anche in quelli dolorosi, e proveremo anche noi gli effetti della benedizione di Dio.