In memoria di Mons. Luigi Negri

La preghiera di suffragio si unisce all'abbraccio alla famiglia, all'arcidiocesi di Ferrara-Comacchio di cui fu pastore, alla diocesi di S. Marino-Montefeltro che guidò nella sua prima esperienza come vescovo.

La redazione di Ecclesia Dei si unisce al cordoglio per la morte di S.E.R. Mons. Luigi Negri.

La preghiera di suffragio si unisce all’abbraccio alla famiglia, all’arcidiocesi di Ferrara-Comacchio di cui fu pastore, alla diocesi di S. Marino-Montefeltro che guidò nella sua prima esperienza come vescovo.

Sua Eccellenza nacque nel 1941 a Milano e fu ordinato sacerdote nel 1972 dal Cardinal Giovanni Colombo. Nel 2005 Papa Giovanni Paolo II lo nominò vescovo, fu consacrato dal Cardinal Dionigi Tettamanzi. Nel 2012 Papa Benedetto XVI lo elevò alla dignità arcivescovile.

Laureato in Filosofia all’Università Cattolica di Milano, fu sempre persona molto colta e vescovo energico, noto per le sue prese di posizione molto pugnaci. Il 15 agosto 2015 fu l’unico vescovo italiano che diede raccolse l’invito dell’ex arcieparca di Mosul dei Caldei a suonare le campane per ricordare le vittime cristiane dell’Isis.

Sua Eccellenza si è spento a 80 anni il 31 dicembre 2021, a Milano.

Una prece di suffragio.

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La pia pratica della Santa Comunione nel Primo Venerdì del mese fu chiesta da Gesù a S. Margherita Maria promettendo che Egli assicurava la penitenza finale (cioè la salvezza dell’anima) a chi per nove mesi consecutivi si fosse unito a Lui nella Santa Comunione.
«Come sarò capace di esporre la felicità di quel matrimonio che la Chiesa unisce, l'offerta eucaristica conferma, la benedizione suggella, gli angeli annunciano e il Padre celeste ratifica? [...] Quale giogo quello di due fedeli uniti in un'unica speranza, in un unico desiderio, in un'unica osservanza, in un unico servizio! Entrambi sono figli dello stesso Padre, servi dello stesso Signore; non vi è nessuna divisione quanto allo spirito e quanto alla carne. Anzi, sono veramente due in una sola carne e dove la carne è unica, unico è lo spirito.»
Pertanto bisogna che ci procuriamo non quella fortuna che finisce, ma quella che sarà eterna, giacché eterne sono l'anime nostre. A che servirebbe l'esser felice, (se mai può darsi vera felicità in un'anima che sta senza Dio), se poi dovreste esser infelice per tutta l'eternità?
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