L’uso del piattino

Il piattino utilizzato durante i riti di comunione secondo il Messale Romano e prima ancora nel Missale Romanum è strettamente legato alla presenza vera e tangibile di Cristo Eucarestia. Lo scopo di questo oggetto, sempre meno presente nelle nostre chiese ma inabrogabile in passato, è puramente pratico e utile.

Il piattino utilizzato durante i riti di comunione secondo il Messale Romano e prima ancora nel Missale Romanum è strettatamente legato alla presenza vera e tangibile di Cristo Eucarestia.

La congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti si esprime chiaramente nei confronti dell’utilizzo del piattino anche nei tempi contemporanei:

[93.] È necessario che si mantenga l’uso del piattino per la Comunione dei fedeli, per evitare che la sacra ostia o qualche suo frammento cada. [180]

Istruzione Redemptionis Sacramentum – alcune cose che si devono osservare ed evitare circa la Santissima Eucarestia

Lo scopo di questo oggetto liturgico, sempre meno presente nelle nostre chiese ma inabrogabile in passato, è dunque puramente pratico e utile: evitare la possibile caduta di Gesù Eucarestia che è atto di grande disprezzo e disonore nei confronti del Miracolo Eucaristico. Durante i riti eucaristici, al momento della comunione dei fedeli, si dispone una fila ordinata dinnanzi all’altare della celebrazione dove presiede il celebrante. È proprio il celebrante stesso a distribuire le sacre ostie ai fedeli che si prostrano in ginocchio: in questo momento si dispongono due ministri o due ministranti addetti a questo servizio ai lati della fila vicini al celebrante; il compito di quest’ultimi è quello di accompagnare con la mano, rispettivamente destra da un lato e sinistra dall’altro, il piattino durante tutto il “viaggio eucaristico” che l’Ostia consacrata compie dalla mano del celebrante alla bocca del fedele. Così facendo se per qualche motivo l’Ostia, Vero Corpo, dovesse cascare, cadrebbe sul piattino e sarebbe recuperata dalle mani consacrate del celebrante. L’omissione di questa pratica, anche nei recenti tempi di pandemia, può comportare ad inevitabili cadute dell’Eucarestia e quindi al difficoltoso e vergognoso recupero, senza ritegno, della stessa. Un’altra pratica che sostituisce l’utilizzo del piattino è quella che prevede l’utilizzo di un telo bianco rettangolare posto subito sotto alle mani del celebrante.

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Romeo Menchise

Redattore della sezione Liturgia. È attualmente studente del Liceo Classico presso l’ISI N. Machiavelli di Lucca.
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