Secondo la leggenda tramandata dal diacono Leobino, il maestoso crocifisso fu scolpito da Nicodemo in legno di noce subito dopo la Morte e Risurrezione di Gesù Cristo in modo da tramarne le sembianze. La mente e il lavoro di Nicodemo furono ispirati dalla Divina Grazia; arrivato al volto però lo scultore non si sentiva degno di scolpirne i sacri tratti e, preso dalla disperazione, si addormentò in un sonno profondo. Non appena si svegliò vide degli angeli mandati da Dio intendi a scolpire il volto del Signore, così facendo l’opera fu completata ma il crocifisso fu nascosto fino all’VIII secolo, quando il Vescovo Gualfredo sognò il luogo in cui era ubicato e lo riportò alla luce. Per volere di Dio, Il Volto Santo venne portato a Joppe dove fu posto al di sopra di una barca priva di equipaggio la cui destinazione sarebbe stata decisa solo dalla Divina Provvidenza. Il crocifisso attraversò tutto il mediterraneo fino a raggiungere il porto di Luni dove rimase giacente per molto tempo, senza mai essere vittima di furto perché sotto la protezione Divina. Passato del tempo dal suo arrivo, in una notte che la storia descrive tempestosa, un angelo del Signore apparve in sogno a Giovanni I Vescovo di Lucca, il quale avrebbe dovuto recarsi a Luni perché solo a lui sarebbe data la barca con il crocifisso. Una volta arrivato, il vescovo Giovanni si trovò dinnanzi anche il vescovo di Luni. Entrambe le città desideravano la preziosa reliquia, per questo motivo, dopo molte discordanze, nel 782 si decise di affidare la decisione ad un carro trainato da due buoi sopra al quale era stato posto il crocifisso. Il carro si diresse verso Lucca dove subito, nello stesso anno, venne scortato solennemente il crocifisso e posto all’interno della basilica di San Frediano. Il mattino seguente, con grande stupore di tutta la città, il Volto Santo era scomparso.