[page_title]
Quando si scrive la vita di un Santo, se ne mettono in evidenza i fatti ed i detti; però c'è sempre qualche cosa che non si può conoscere appieno e quindi non si può scrivere. Ciò che avviene nella vita interiore dei Santi, l'amore di Dio, la perfezione, la lotta continua.
Quando si scrive la vita di un Santo, se ne mettono in evidenza i fatti ed i detti; però c’è sempre qualche cosa che non si può conoscere appieno e quindi non si può scrivere. Ciò che avviene nella vita interiore dei Santi, l’amore di Dio, la perfezione, la lotta continua… tutto questo si può soltanto dedurre dai fatti. In San Giuseppe, grandissimo Santo, risplendono la sua operosità e l’esatta. osservanza delle prescrizioni ebraiche. Ma chi può penetrare e scrutare l’interiore del Santo Patriarca? La sua vita interiore si può solo immaginare, ma non esprimere.
Il suo cuore era un braciere ardente, che si consumava nell’amore divino; viveva intensamente la vita spirituale.
Parlando di San Giovanni Evangelista, i sacri scrittori dicono: Fortunato quest’Apostolo, che nell’ultima Cena ebbe la sorte di poggiare il capo sul petto di Gesù e di sentire i divini palpiti!
San Giovanni soltanto una volta ebbe questa fortuna. San Giuseppe l’ebbe di continuo. Quante volte Gesù, Bambino o Adolescente, si addormentò tra le sue braccia! Che cosa provava in quei momenti il cuore di San Giuseppe?…
La sua vita interiore era alimentata dalla presenza di Dio. I Santi e coloro che tendono alla perfezione si studiano di vivere alla presenza di Dio, sotto l’occhio amoroso del Signore, evitando il male ed operando il bene. Ognuno immagina Dio presente, raffigurandoselo nella propria mente o in un modo o in un altro.
San Giuseppe invece viveva alla presenza reale e visibile di Dio; viveva con Gesù, vero Dio e vero uomo; con Lui lavorava e pregava; con Lui prendeva il cibo e con Lui riposava sotto lo stesso tetto; sopra Gesù fissava lo sguardo, ne ascoltava la voce e a Lui dirigeva gli affetti del cuore. Stava sotto lo sguardo e sotto l’azione diretta di Dio, come un oggetto che nel meriggio sta sotto i raggi del selle, assorbendo luce e calore. San Giuseppe era beato di tale presenza, perché nulla c’è di più dolce che incontrarsi con Dio. Dunque, la vita interiore del Santo Patriarca fu una continua unione con Dio.
Impariamo ad apprezzare ed a vivere la vita interiore! Le creature vedono l’esterno, ma il Creatore vede l’interno, cioè i nostri pensieri e gli affetti del cuore. Viviamo sempre alla presenza di Dio. Non possiamo vedere Gesù con gli occhi del corpo, come lo vedeva San Giuseppe, ma possiamo vederlo con gli occhi della fede.
Gesù è sempre presente a noi; nulla può sfuggire al suo sguardo divino. Se vogliamo vivere la vita interiore, è necessario saper stare alla presenza di Dio. – Cammina alla mia presenza e sii perfetto! – cosi dice il Signore.